pane ai cinque cereali con lievito madre |
Quando ero bambina la mia nonna, come tutte le sue amiche e vicine, custodiva gelosamente in casa una
ciotola contenete la pasta madre e ogni settimana ne utilizzava una parte
per preparare il pane fatto in casa.
Se questa pasta madre per qualche motivo “moriva”, si inacidiva o
cessava di essere efficace, si andava dalla vicina di casa a chiedere un po’
della sua pasta madre per poterla riprodurre e riprendere così a fare il
pane.
Era una cosa scontata preparare in casa li lievito naturale,
il lievito di birra non era poi così diffuso.
Invece oggi quando si parla di prepararlo in casa si descrive come un'impresa epica e difficilissima, così molti si scoraggiano ancora prima di cominciare come è successo tante volte anche anche a me.
Invece oggi quando si parla di prepararlo in casa si descrive come un'impresa epica e difficilissima, così molti si scoraggiano ancora prima di cominciare come è successo tante volte anche anche a me.
Poi finalmente ho deciso di cimentarmi nell'ardua impresa ed ho scoperto con piacere che
fare in casa il lievito madre è più facile di quanto si possa immaginare : occorre solo un po' di pazienza ed il gioco è fatto.
E ora la mia pasta madre "vive" serenamente nel suo
barattolo di vetro in frigo e la utilizzo regolarmente per preparare pane e
pizza (più il pane che la pizza, per quest'iltima non ho ancora trovato una ricetta che mi soddisfi).
Pasta madre, lievito madre o pasta acida |
La preparazione del lievito naturale comincia da un impasto acido
spontaneo ottenuto con la lievitazione che si attiva in un normale impasto
di acqua e farina lasciato inacidire a temperatura ambiente per qualche giorno.
Il metodo con cui ho ottenuto la pasta madre passo passo .
1° giorno
In un capiente barattolo ho unito :
100 g di farina 00
100 ml di acqua
½ cucchiaino di zucchero
ed ho lasciato riposare questo impasto, coprendo il recipiente con un panno, per 4 giorni mescolandolo mattina e
sera con un mestolo di legno, senza aggiungere altro.
5° giorno
L’impasto è diventato bolloso e con un odore un po’ pungente e acidulo:
allora ho unito
25 g di farina
25 ml di acqua
mescolato e lasciato riposare
7° giorno
L’impasto è raddoppiato di volume allora ho aggiunto
50 g di farina 00
50 ml di acqua
mescolato e lasciato riposare
mescolato e lasciato riposare
8° giorno – la sera –
ho unito 50 g di farina 00
e 50 ml di acqua
e mescolato
9° giorno
Il lievito aveva prodotto tantissime bolle ed era più che raddoppiato di
volume, a questo punto l’ho messo in un vaso di vetro a chiusura ermetica e
conservato in frigo.
Il lievito così ottenuto si mantiene per anni, però deve essere rinfrescato
almeno una volta a settimana, togliendone una parte e aggiungendo pari quantità
di acqua e farina.
Il modo migliore per tenere in vita la pasta madre è di usarne una parte
per preparare prodotti lievitati, primo fra tutti il pane e rinfrescare la
parte rimanente.
A differenza del lievito di birra, la lievitazione acida è molto più lenta
e richiede una lavorazione più complessa.
Lo svantaggio maggiore dell'utilizzo del lievito naturale è costituito dalla difficoltà di gestione e dai lunghi tempi di lievitazione richiesti.
Lo svantaggio maggiore dell'utilizzo del lievito naturale è costituito dalla difficoltà di gestione e dai lunghi tempi di lievitazione richiesti.
A causa dei tempi di lavorazione più lunghi, gli enzimi che partecipano al
processo di lievitazione rendono il prodotto finito più sano e
digeribile.
Il pane prodotto con la pasta madre, inoltre, si conserva più a lungo
rispetto a quello ottenuto col lievito di birra.
Alcune regole per la corretta conservazione della pasta madre
tratte da - Gennarino.org -
1) il contenitore in
cui è conservata la madre deve essere di vetro. La plastica, infatti, potrebbe
assorbire i microrganismi prodotti dalla fermentazione e ridurre - quindi - la
vitalità dei lieviti. Il metallo potrebbe, invece, essere corroso dagli acidi
prodotti dal lievito.
2) Va effettuato ALMENO un rinfresco alla settimana.
3) Il contenitore va lavato una volta al mese.
Al momento dell'uso, si preleva la parte di pasta acida necessaria e si rinfresca la parte avanzata aggiungendo un paio di cucchiai di farina e uno di acqua (anche in questa fase, si può facilitare il lavoro dei fermenti aggiungendo un cucchiaino di zucchero o di miele), impastando il tutto e lasciando lievitare in luogo tiepido. Una volta raddoppiato il volume, si impasta per interrompere la lievitazione e si rimette in frigo fino al rinfresco o uso successivo.
2) Va effettuato ALMENO un rinfresco alla settimana.
3) Il contenitore va lavato una volta al mese.
Al momento dell'uso, si preleva la parte di pasta acida necessaria e si rinfresca la parte avanzata aggiungendo un paio di cucchiai di farina e uno di acqua (anche in questa fase, si può facilitare il lavoro dei fermenti aggiungendo un cucchiaino di zucchero o di miele), impastando il tutto e lasciando lievitare in luogo tiepido. Una volta raddoppiato il volume, si impasta per interrompere la lievitazione e si rimette in frigo fino al rinfresco o uso successivo.
una spiegazione cosi' accurata merita tanti complimeti!!!!
RispondiEliminaGrazie Carla!
EliminaMolto dettagliato, brava!
RispondiEliminaGrazie ^-^
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